Addio multiproprietà: da oggi, 1° maggio 2015, entrano in vigore le nuove norme Fifa che vietano a soggetti che non siano club di detenere i diritti dei calciatori. Una svolta epocale che la Fifa aveva già approvato lo scorso dicembre e che prevede comunque un periodo di transizione per i contratti attualmente in essere. Fino alla loro naturale scadenza, dunque, rimarranno in vigore le vecchie norme, mentre gli accordi stipulati tra il 1° gennaio e il 30 aprile 2015 saranno vincolanti solo per un anno, poi si dovrà procedere con un nuovo contratto.
L’obiettivo della Fifa è quello di vincolare i calciatori solamente alle società di calcio e non a fondi di investimento o altri soggetti che investono nei cartellini per trarre profitti dai trasferimenti. Si tratta di una pratica particolarmente diffusa in Sudamerica e che negli ultimi anni si sta diffondendo a macchia d’olio anche in Europa, soprattutto in Portogallo e in Spagna. Tanto per fare qualche esempio, Benfica, Porto, Sporting Lisbona e Atletico Madrid, hanno avuto e hanno ancora diversi calciatori i cui cartellini sono in parte in mano a fondi di investimento, che spesso fanno capo a potenti procuratori come Jorge Mendes o Nelio Lucas (Doyen Sport).
Lo scopo dei fondi di investimento è quello, ovviamente, di far fruttare il più possibile il cambio di casacca dei rispettivi calciatori, mettendo però in difficoltà i club durante le transazioni. Per questo motivo, la Fifa ha voluto regolamentare meglio questo aspetto del calciomercato per garantire “l’integrità dello sport”.
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